cinemavistodame.com di Roberto Bernabò

I film in uscita dal 27 novembre 2009

cinepresa di cinemavistodame Nei Cinema dal 27 novembre 2009

  1. Francesca – di Bobby Paunescu – Romania
  2. 500 giorni insieme – di Marc Webb – U.S.A.
  3. Triage – di Danis Tanovic – Irlanda / Belgio
  4. Dorian Gray – di Oliver Parker – Gran Bretagna
  5. La dura verità – di Robert Luketic – U.S.A.
  6. Cado dalle nubi – di Gennaro Nunziante – Italia
  7. Meno male che ci sei – di Luis Prieto – Italia
  8. La cosa giusta – di Marco Campogiani – Italia
  9. Senza amore – di Renato Giordano – Italia

Francesca

titolo originale: Francesca
nazione: Romania
anno: 2009
regia: Bobby Paunescu
genere: Drammatico
durata: 96 min.
distribuzione: Fandango
cast: M. Barladeanu (Francesca) • D. Boguta (Mita) • L. Gheorghiu (Ana) • T. Corban (Ion)
sceneggiatura: B. Paunescu
fotografia: A. Butica
montaggio: I. Stroe

Trama: Francesca è una giovane maestra d’asilo che sogna di emigrare in Italia. Nella speranza di una vita migliore, la giovane è pronta ad affrontare qualunque ostacolo, persino i dubbi e le preoccupazioni delle persone che le sono vicine. Il piano prevede che Mita, il suo ragazzo, la raggiunga in Italia non appena porterà a termine un piccolo affare in cui è coinvolto. Ma le cose prendono una piega infelice, vengono alla luce penose verità e le priorità cambiano.

Se avete scorso, come me, qualche rivista di critica cinematografica, avrete avuto modo di verificare l’attenzione verso la cinematografia rumena, che, dopo un lungo silenzio, grazie ai festival, è tornata agli onori della cronaca per merito soprattutto dell’opera di alcuni registi, tra i quali come non menzionare Cristian Mungiu autore di “4 mesi, 3 settimane, 2 giorni“, Palma d’Oro a Cannes.

All’ultima Mostra di Venezia è stato, peraltro, proprio questo film a ricevere il privilegio di aprire la sezione Orizzonti, ovvero quella che, come molti di voi sanno, tenta di fare il punto della situazione sul cinema meno in vista, più lontano, meno spettacolare.

La scelta si è rivelata vincente, non tanto però per le qualità o meno del film, ma per il caos di polemiche che si sono trascinate poi subito sui giornali.

Piccolo gossip: il film salì agli onori delle cronache all’epoca della rassegna di Venezia, a causa di due insulti pronunciati da un suo personaggio contro Alessandra Mussolini (PdL) e Flavio Tosi (sindaco di Verona, Lega Nord).

Il tema ovviamente è un di quelli molto attuali: l’immigrazione di una ragazza rumena in Italia.

Ve lo consegno come film contro i pregiudizi.

500 giorni insieme

titolo originale: (500) Days of Summer
nazione: U.S.A.
anno: 2009
regia: Marc Webb
genere: Commedia
durata: 96 min.
distribuzione: 20th Century Fox
cast: J. Gordon-Levitt (Tom Hansen) • Z. Deschanel (Summer Finn) • G. Arend (McKenzie) • C. Moretz (Rachel Hansen) • M. Gubler (Paul) • C. Gregg (Vance) • P. Belcher (Millie) • R. Boston (Alison)
sceneggiatura: S. Neustadter • M. Weber
musiche: M. Danna • R. Simonsen
fotografia: E. Steelberg
montaggio: A. Bell

Trama: “500 giorni insieme” racconta il rapporto tra Summer, una ragazza poco incline all’amore, e Tom, un ragazzo sognatore che si innamorerà perdutamente di lei. Nell’arco di 500 giorni viene raccontata la bizzarra storia d’amore, dal punto di vista di Tom, sulle note di celebri brani pop.

Diciamo che pur trattandosi di un film americano credo che nonostante tutto questa sia l’uscita migliore della settimana.

Ed aggiungo che di esordi così ce ne vorrebbero uno alla settimana.

Senza considerare il difficile filone nel quale il film s’incanala.

Quello della commedia a sfondo musicale.

Ve lo consegno come film da non perdere.

Triage

titolo originale: Triage
nazione: Irlanda / Belgio
anno: 2009
regia: Danis Tanovic
genere: Drammatico
durata: 96 min.
distribuzione: 01 Distribution
cast: C. Farrell (Mark Walsh) • C. Lee (Joaquín Morales) • K. Reilly (Diane) • R. Ritchie (Shiite Boy) • J. Stevenson (Amy) • P. Vega (Elena Morales) • B. Djuric (Dr. Talzani) • J. Sives (David)
sceneggiatura: D. Tanovic
musiche: L. Godoy
fotografia: S. Deasy
montaggio: F. Calvelli • G. Young

Trama: Due esperti fotoreporter, Mark e David, lavorano nel Kurdistan in guerra. Mark è molto ambizioso e vuole seguire i combattimenti da vicino alla ricerca della foto della sua vita, ma David ne ha abbastanza e molla tutto per ritornare a casa dalla moglie incinta, Diane. Quando anche Mark viene ferito e fa ritorno in Irlanda, rimane sconvolto nell’apprendere che non si hanno notizie di David. Esausto, disorientato, ossessionato da fantasmi di violenza e incapace di ritornare alla sua vecchia vita con Elena, l’uomo peggiora a vista d’occhio. In ospedale, i medici giungono alla conclusione che la sua paralisi è un problema psicologico legato a qualcosa accaduto a David e che Mark non vuole ricordare. A scoprirlo sarà l’anziano nonno di Elena, uno psichiatra esperto in traumi bellici e che si è occupato del ‘recupero’ dei criminali di guerra dopo la guerra civile spagnola.

Questo film e questo regista Danis Tanovic ci piacciono assai.

Già con il suo No Man’s Land (2001), sulla nota questione della faida tra Bosnia ed Herzegovina, di cui fu oltre che regista anche sceneggiatore, ci aveva convinto assai. (Qui la mia analisi al film).

Sarà che mi piacerebbe addentrarmi in un mistero cupo che ha per scenario l’incubo della guerra, e per interpreti la splendida Paz Vega che letteralmente adorai in “Lucia y el sexo”, uno dei miei attori preferiti, Colin Farrell, ed un’icona del calibro di Christopher Lee.

Sarà per queste e molte altre cose che potrei dire ma che riassumo nel concetto film da vedere.

Dorian Gray

titolo originale: Dorian Gray
nazione: Gran Bretagna
anno: 2009
regia: Oliver Parker
genere: Drammatico
durata: 112 min.
distribuzione: Eagle Pictures
cast: C. Firth (Lord Henry Wotton) • B. Barnes (Dorian Gray) • R. Hurd-Wood (Sybil Vane) • R. Hall (Emily Wotton) • E. Fox (Lady Victoria Wotton) • B. Chaplin (Basil Hallward) • C. Goodall (Lady Radly) • F. Shaw (Agatha) • P. Torrens (Victor)
sceneggiatura: T. Finlay
musiche: C. Mole
fotografia: R. Pratt
montaggio: G. Bensley

Trama: Trasposizione del “Dorian Gray” di Oscar Wilde: un giovane corrotto riesce in qualche modo a mantenere la sua bellezza giovanile eterna, ma un dipinto speciale rivela gradualmente a tutti quanti la sua mostruosità interiore …

Trasposizione del celebre romanzo di Oscar Wilde, contro il puritanesimo vittoriano, e sul culto esclusivo della bellezza.

ll racconto è celeberrimo, Oscar Wilde un maestro, ma non lasciatevi ingannare da questo film che non è piaciuto in madre patria.

Né tanto meno al “Toronto International Film Festival” mentre al “Sitges – Catalonian International Film Festival“si è conquistato una nomination come miglior film.

Direi dubbio amletico.

La dura verità

titolo originale: The Ugly Truth
nazione: U.S.A.
anno: 2009
regia: Robert Luketic
genere: Commedia
durata: 101 min.
distribuzione: Sony Pictures
cast: K. Heigl (Abby Richter) • G. Butler (Mike Chadway) • B. Turner (Joy) • E. Winter (Colin) • N. Searcy (Stuart) • J. Goins (Cliff) • C. Hines (Georgia) • J. Higgins (Larry) • K. Connolly (Jim)
sceneggiatura: N. Eastman • K. McCullah Lutz • K. Smith
musiche: A. Zigman
fotografia: R. Carpenter
montaggio: L. Churgin

Trama: Abby Richter è un’ambiziosa produttrice di un talk show mattutino, “A.M. Sacramento”, ma nel campo dei rapporti di coppia è disastrosa. Quando il suo show soffre un calo negli ascolti, è costretta a dare spazio al nuovo corrispondente speciale Mike Chadway, un uomo capace di farla andare su tutte le furie. Il suo spazio televisivo “La dura verità” promette di rivelare quello che pensano veramente gli uomini, e il suo stile decisamente scioccante mette Abby in una situazione poco piacevole. Come se non bastasse questa parte del programma fa impennare gli ascolti del network. Una sera Abby incontra il suo vicino Colin, un medico single: lui è tutto quello che Mike Chadway non è: elegante, educato e assolutamente non interessato alle cose volgari. Abby ha bisogno del punto di vista di Mike sul pensiero maschile per compiere le mosse giuste …

Nonostante due nomination al Teen Choice Awards (Choice Summer Movie Star: Female Katherine Heigl e Choice Summer Movie: Romance), non credo che questo film americano valga poi così tanto la pena, in verità.

Sarà che Robert Luketic sia un regista che abbia fino ad oggi lascito segni evidenti della sua opera.

Nonostante due nomination: una al Young Hollywood Awards ed una al Aspen Shortsfest.

Io lo archivierei tra gli evitabili. Ma proprio tranquillo tranquillo.

Anche questa è una dura verità ;-)

Cado dalle nubi

titolo originale: Cado dalle nubi
nazione: Italia
anno: 2009
regia: Gennaro Nunziante
genere: Commedia
durata: n.d.
distribuzione: Medusa Film
cast: C. Zalone (Checco) • D. Abbrescia (Alfredo) • G. Michelini (Marika) • F. Troiano (Manolo) • F. Chillemi (Luisa) • R. Cremona (Roberto) • G. Angelillo (zio di Checco) • A. Ferruzzo (madre di Checco) • I. Marescotti (padre di Marika)
sceneggiatura: G. Nunziante • C. Zalone
fotografia: L. Adorisio

Trama: Checco è un giovane pugliese che sogna di diventare cantante. Lasciato dalla ragazza perché insegue sogni irrealizzabili mentre lei vuole sistemarsi, Checco decide di lasciare Polignano e raggiungere Milano, dove forse riuscirà a sbarcare il lunario. A Milano viene ospitato dal cugino Alfredo ma ovviamente fatica ad adattarsi alla mentalità aperta milanese. Incontra Marika ed è un colpo di fulmine per entrambi. Checco la fa ridere e a lui piace il suo sorriso. Ma il padre di Marika è un leghista vero e proprio, pieno di pregiudizi sui meridionali, figuriamoci poi quando vede Checco! Contemporaneamente trova lavoro in un ristorante e comincia a partecipare a diversi provini fino a quando una volta viene addirittura cacciato perché arriva tardi… Poi d’improvviso il suo talento canoro unito a quello comico vengono riconosciuti: Checco può essere il nuovo fenomeno e il discografico che l’aveva inizialmente cacciato comincia a cercarlo per tutta la città. Checco sta per coronare il suo sogno, ma riuscirà ad avere l’amore di Marika o tornerà al suo paese da vincitore riconquistando l’ex fidanzata?

Checco Zalone è un comico dell’ultima ora.

Fa ridere, è bravo, si è distinto per le parodie di cantanti, ed in questa Italia in cui i comici devono necessariamente approdare, magari a ridosso di Natale, al cinema, eccoci di fronte all’evitabile … anzi che dico all’inevitabile film di questo comico.

Sarei tentato a sospendere il giudizio.

Il film ha un forte imprinting pugliese.

Credo che due sane risate le faccia anche fare.

Personalmente, però, continuo a credere che il Cinema sia un’altra cosa.

A chi piace il genere dovrei mettere da vedere … ma complessivamente considerando le cose lascio un dubbio.

Meno male che ci sei

titolo originale: Meno male che ci sei
nazione: Italia
anno: 2009
regia: Luis Prieto
genere: Sentimentale
durata: 106 min.
distribuzione: Universal Pictures
cast: C. Gerini (Luisa) • C. Martegiani (Allegra) • A. Sperduti (Gabriele) • M. Giallini (Federico) • G. Caprino (Giovanni) • S. Sandrelli • G. Cinque
sceneggiatura: F. Pontremoli • M. Raineri

Trama: “Meno male che ci sei” è la storia di due donne: la diciassettenne Allegra a volte si sente invisibile; i genitori la trascurano, le compagne la escludono, Gabriele, il ragazzo perfetto, la tratta come una sorellina minore. Luisa ha trentacinque anni e a volte si sente ingombrante. È single, tormentata da un mutuo trentennale e da una relazione con un uomo sposato. Allegra e Luisa non si conoscono, ma un incidente le fa incontrare e cambia la vita a entrambe …

Meno male che ci sei” … ehm … ma siete proprio sicuri????

La scritta [Dal regista di “Ho voglia di te“] messo sulla locandina del film sembrerebbe volere trasferire una garanzia, che, per quanto mi riguarda, si traduce effettivamente in una garanzia … ma non in quella che auspicavano gli spietati markettari cinematografici italiani.

Anche se c’è Claudia Gerini (inedita ?) ci sarà, tra me e questi film, un gap generazionale.

Vi sentirete dire che non è il solito film giovanilistico, che ci sono due generazioni a confronto, ma non fidatevi.

Sono, per i miei appena un po’ più raffinati gusti cinefili, pellicole troppo intrise della Moccia Cultura, di adolescenti con le loro pastoie e le loro seghe mentali, che non riescono a stimolare considerazioni che vadano verso la condivisione di questa ontologia di cinema, che rimane un po’, ahimè, lo specchio del degrado culturale in cui il nostro paese sta crollando.

Non evitabile … evitabilissimo.

La cosa giusta

titolo originale: La cosa giusta
nazione: Italia
anno: 2009
regia: Marco Campogiani
genere: Poliziesco
durata: 93 min.
distribuzione: Istituto Luce
cast: P. Briguglia (Eugenio Fusco) • E. Fantastichini (Duccio Monti) • A. Hafiene (Khalid) • C. Filippi (Serena) • A. Gharby (Youssef) • S. Abbary (Sofia)
sceneggiatura: M. Campogiani • G. De Feo
musiche: T. Teardo
fotografia: M. Calvesi
montaggio: M. Menicocci

Trama: Eugenio Fusco e Duccio Monti sono due poliziotti diversissimi, per carattere, metodi, linguaggio, storie personali. Estranei. Incompatibili. Eugenio è un agente giovane, preparato, curioso, con delle ambizioni personali e ancora idealista. Duccio è invece un uomo pratico, d’esperienza, che il tempo e il mestiere hanno reso realista e forse cinico. I due si conoscono e subito si detestano, ma dovranno passare molti giorni insieme. Sono infatti incaricati di pedinare uno straniero, Khalid Amrazel, liberato dopo mesi di detenzione in carcere per il sospetto di appoggiare una cellula di terroristi. Scarcerato per decisione di un GUP, ma in attesa di una sentenza definitiva, di una verità chiara sul suo caso. E’ un pericolo reale? O si tratta di un altro grave errore giudiziario – come teme Eugenio – nel clima di paure e sospetti post 11 settembre? O forse, come ritiene Duccio, l’errore è stato proprio quello di liberarlo? Con queste domande ha inizio l’inseguimento dei poliziotti, ognuno con le sue risposte e i propri segreti dubbi …

Un altro film italiano sull’integrazione razziale?

Maddai?

E basta.

In effetti c’è una cosa giusta da fare … non andare a vedere questo film evitabile.

Senza amore

titolo originale: Senza amore
nazione: Italia
anno: 2007
regia: Renato Giordano
genere: Drammatico
durata: 100 min.
distribuzione: Mediaplex
cast: F. De Vito (Pedofilo) • G. Furia (Prete) • F. Verginelli (Gaetano) • L. Vitale (Madre)
fotografia: F. De Maria
montaggio: E. Giunta

Trama: Luigi vive in una piccola città di provincia e proviene da una famiglia socialmente emarginata. A scuola mostra segni di insofferenza, dettati forse dalla voglia di emergere, e le prime attenzioni nei suoi confronti da parte di un vigile, addetto comunale per l’istituto, vengono considerate da tutti quasi paterne. Con il passar del tempo, però, la presenza dell’uomo nella vita di Luigi comincia a farsi ingombrante: gelati, regali, esenzione dal pagamento della mensa scolastica e una certa “complicità” con la madre di Luigi …

Un film del 2007, carente nel linguaggio audiovisivo, nel rapporto tra forma e contenuto ce lo propinano oggi. Perché?

Carente anche nella recitazione.

Pessimo nel montaggio.

Siete avvisati.

Evitabile.

A cura di cinemavistodame.com

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