cinemavistodame.com di Roberto Bernabò

Bill Viola – Visioni Interiori

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Per chi si trovasse ancora a Roma consiglio di andare a vedere la mostra delle opere di Bill Viola.

La loro visione non è un’esperienza comune.

Le sue installazioni sono quadri in movimento. Sono immagini evocative. Sono musiche, così particolari da sfuggire a qualsiasi catalogazione di genere, che si fondono nella rappresentazione.

Per tutti quelli che amano, come me, semplicemente la visione di cose non ordinarie, d’immagini che recuperano un senso, un significato, magari sfuggente e poliedrico e ambivalente, in un mondo che, invece ne brucia tante, senza riuscire a recuperarne un contenuto, troverà, in questo artista, un ricovero, una sorta di oasi nel deserto della comunicazione visiva contemporanea.

Link: http://www.palazzoesposizioni.it/billviola/home_ita.htm.

Non perdetvela.

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E intanto Will Smith non sbaglia un film

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Ritorna dal 9 gennaio l’accoppiata Gabriele Muccino e Will Smith.

Non so che dire … l’unica cosa che penso è che Will Smith non sbagli un film e non riesco a capire né come faccia né perché ciò accade. Secondo voi?

Rob.

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I film in uscita dal 2 gennaio 2009

Non c’è niente di cui avere paura (maddai?)

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C’è il film de paura dell’inizio dell’anno sul nuovo numero di cinemavistodame2.

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I film in uscita dal 24 e dal 25 dicembre 2008

Quando arriva l’uomo nero …

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dominic-cooper-e-keira-knightley-in-una-sequenza-del-film-la-duchessa da te.

http://www.webalice.it/berny60/auguri_buon_natale.jpg

Buon Natale dal nuovo numero di cinemavistodame2.

Cinemavistodame2
ti segue anche la vigilia di Natale.

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Rapporto Confidenziale – numerodieci (dicembre 2008)

Continua la mia collaborazione con la rivista

 

Rapporto Confidenziale

rivista digitale di cultura cinematografica
da un’esigenza di
Alessio Galbiati
e Roberto Rippa

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EDITORIALE di Roberto Rippa
Numerodieci. In realtà dodicesima uscita per Rapporto confidenziale, compreso il numerozero e il numero speciale dedicato allo scorso Festival internazionale del film di Locarno. In dodici mesi.Senza farla troppo lunga, questo è il nostro primo compleanno.

In queste occasioni, uno vorrebbe non ritrovarsi a scrivere cose che pronuncerebbe un o una qualsiasi nuovo/a cantante R&B ritirando un Grammy (avete presente i: “Ringrazio Dio per il dono della voce”? Ecco, appunto) o una Miss Italia appena eletta, ma evidentemente non si scappa, sono le celebrazioni – per quanto non troppo insistite da queste parti – a chiamare la banalità. E quindi, malgrado la dose massiccia di Herschell Gordon Lewis assunta prima di mettermi davanti allo schermo…

…modalità commozione ON

Era il novembre dello scorso anno quando Alessio ed io ci trovammo a parlare per la prima volta di quello che sarebbe poi diventato Rapporto confidenziale..

Sembrava un’idea aleatoria, su cui comunque ponderare e discutere lungamente, ma, appena due settimane dopo, in dicembre appunto, il numerozero era già disponibile. Da allora ne abbiamo pubblicati dodici. Tutti, più o meno, come li avremmo voluti (con la necessaria evoluzione tra i primi e questo) e tutti sempre liberi, indipendenti e gratuiti come avevamo deciso inizialmente.

Molte cose sono cambiate in quest anno: alcuni collaboratori sono passati fugacemente, altri si sono aggiunti e hanno scelto di restare, la mira è stata aggiustata più volte e ancora non è finita.

Già, perché Rapporto confidenziale è un progetto sempre in corsa: finito un numero si lavora già a quello seguente, e spesso non è esattamente una passeggiata di salute.

Le ambizioni sono molte, le stesse iniziali, quella di proporre la rivista che vorremmo leggere se non la facessimo noi, una rivista che tratta senza barriere del cinema che ci piace, con la massima libertà di scelta sui temi da pubblicare, innanzitutto. Ma se ne aggiungono altre: quella di diffondere più e meglio la rivista e quella di promuovere sempre di più la collaborazione tra chi scrive, per citarne due. Non solo, ci sono progetti che riguardano anche l’uscire dalle pagine della rivista – come abbiamo già fatto lo scorso mese, con la presentazione in anteprima del bellissimo Sisifo con Daniele Coluccini, Matteo Botrugno e Andrea Esposito – ma di questo parleremo presto.

Sarebbe lungo elencare i motivi di enorme soddisfazione di questi ultimi dodici mesi, ne cito quindi solo alcuni: la presenza di molti fedeli collaboratori, i festival cinematografici che ci hanno accreditati riconoscendo il progetto, il Volcano Film Festival che ci ha scelti come referenti per la stampa, la tesi universitaria scritta sulla rivista da Raffaele Marco della Monica…

Ultimo, non per importanza, quello di essere entrati in contatto con tante persone interessanti, e non mi riferisco solo a coloro che scrivono per la rivista.

Un ringraziamento particolare però va ad Alessio, il cui entusiasmo (nonché l’impressionante capacità di non staccarsi dal computer anche per 48 ore di seguito quando la data prevista per la pubblicazione va rispettata contro ogni logica), quello che ci permette da un anno di uscire ogni mese con numeri talvolta dalle dimensioni titaniche e dall’aspetto grafico sempre più curato, è stato e rimane fondamentale per questa rivista.

modalità commozione OFF

Talvolta noi peniamo parecchio per rispettare l’uscita mensile, toccava a noi, questa volta, infliggere una pena a voi. Ecco quindi lo speciale su L’uomo lupo contro la camorra.

A gennaio e buona lettura.

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SOMMARIO DEL NUMERO 10
04 La copertina. ilcanediPavlov!
05 Editoriale di Roberto Rippa
06 LO SCHERMO NEGATO. White Dog. Il film scomparso di Samuel Fuller di Roberto Rippa
08 Samuel Michael Fuller di Roberto Rippa
10 Il viaggio di McCarthy nella fu Land of Opportunity di Emanuele Palomba
12 Oltre il grottesco. Appunti sul cinema breve di Flavia Mastrella e Antonio Rezza di Ivan Talarico
14 Chat con Eugenio Cappuccio sul cinema digitale e altre utopie tipo fare un figlio di Roberto Bernabò
16 SPECIALE. La croce dalle sette pietre
Lingua di Celluloide. Satana e Camorra cineparole di Ugo Perri 17
L’uomo lupo contro Gomorra. La croce dalle sette pietre di Marco Antonio Andolfi tra mito e realtà di Roberto Rippa 18
Le 6 sequenze chiave de “La croce dalle sette pietre” di Roberto Rippa 20
Riassumendo MarcoAntonio Andolfi. Intervista a Marco Antonio Andolfi di Luca Ruocco 21
Riecco Aborym. Eddy Endolf è tornato: Il tormento senza fine di un innocente dagli occhi verdi di Luca Ruocco 23
Discutendo con Marco Antonio Andolfi [Eddy Endolf] dell’importanza di avere uno pseudonimo e delle molteplici forme del demonio di Luca Ruocco 23
26 Antonio Martino. Lo Stalker Riflessivo di Alessio Galbiati
Antonio Martino. bio-filografia 34
36 La morte risale a ieri sera. I milanesi ammazzano al sabato di Francesco Moriconi
37 Jean-Claude Van Damme di Alessandra Cavisi
38 The Brood di Samuele Lanzarotti
39 Stefano Simone di Roberto Rippa
Tredici domande a Stefano Simone di Roberto Rippa 41
42 cinemautonome
43 indice filmografico
46 arretrati

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Rapporto Confidenziale – rivista digitale di cultura cinematografica

numerodieci (dicembre 2008)

GRATUITA, LIBERA e INDIPENDENTE !!!

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ALTA qualità 7.9mb | BASSA qualità 3.0mb

ANTEPRIMA

Leggetela ma sopratutto diffondetela e distribuitela in rete.

Grazie.

Rob.

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I film in uscita dal 19 dicembre 2008

Pigiami, comò e cine-panettoni

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giacomo-e-aldo-in-una-scena-del-film-il-cosmo-sul-como da te.

Anche oggi è on line il numero prenatalizio di cinemavistodame2.

Clicca.

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I film in uscita dal 12 dicembre 2008

Nei Cinema dal 12 dicembre 2008

  • Il giardino di Limoni – di Eran Riklis
  • Come Dio comanda – di Gabriele Salvatores
  • Ultimatum alla Terra – di Scott Derrickson
  • Stare fuori – di Fabiomassimo Lozzi

L’anticipazione

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Il cosmo sul comò

titolo originale: Il cosmo sul comò
nazione: Italia
anno: 2008
regia: Marcello Cesena
genere: Commedia
durata: 100 min.
distribuzione: Medusa Film
cast: A. Baglio • G. Poretti • G. Storti • S. Fallisi • S. D’Amario • V. Cabello • S. Bustric • L. Turina • D. Villa • R. Cremona • C. Massironi • I. Regonese • A. Finocchiaro
sceneggiatura: A. Baglio • G. Storti • G. Poretti • V. Bariletti • M. Cesena
musiche: P. Silvestri
fotografia: A. Castiglioni
montaggio: D. Torchia

Trama: Un grande, attesissimo ritorno natalizio. Che però ha sempre il sapore della novità, della sorpresa, dello spiazzamento, pure nella tradizione più salda dell’irrefrenabile comicità del trio. E della sua inesorabile vocazione al successo. Stavolta il racconto parte da fonti diverse, intreccia situazioni e personaggi, gag come al solito irresistibili, situazioni bizzarre in una serie di episodi imperdibili per spasso, allegria, qualità.

Uscita furba quella del trio cabarettistico.

Nelle vacanze di Natale insieme ai cinepanettoni, almeno potremo ridere in maniera più intelligente.

Segnalo che, come assistente alla regia, a questo film ha lavorato la promettente Marcella Libonati. Che speriamo prima o poi di vedere debuttare con un lungometraggio tutto suo.

Quattro stars tutte di Natale;)

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Il giardino di Limoni

titolo originale: Lemon Tree
nazione: Francia / Germania / Israele
anno: 2007
regia: Eran Riklis
genere: Drammatico
durata: 106 min.
distribuzione: Teodora Film
cast: H. Abbass (Salma) • A. Suliman (Ziad Daud) • D. Tavory (Ministro) • R. Lipaz-Michael (Moglie del Ministro) • T. Copty (Abu Hussam) • A. Lavie (Capitano Jacob) • A. Wolf (Leibowitz) • D. Leshman (soldato Itamar)
sceneggiatura: E. Riklis • S. Arraf
musiche: H. Shehadeh Hanna
fotografia: R. Klausmann
montaggio: T. Ascher

Trama: Il nuovo vicino di casa della palestinese Salma è il ministro degli esteri di Israele. Pertanto, per ragioni di sicurezza, lei è obbligata ad abbattere il suo adorato giardino di limoni. Ma Salma non si arrende, e intraprende una ostinata difesa della propria dignità. Una lotta “politica” esemplare nella sua quotidianità.

Vincitore del premio speciale del pubblico all’ultimo Festival di Berlino per la migliore regia, Eran Riklis ha visto premiare questo film anche al Awards of the Israeli Film Academy dove l’attrice Hiam Abbass si è aggiudicata l’award come migliore interprete femminile, in questa rassegna molte altre sono state le nomination.

Nomination che è arrivata anche al recentissimo European Film Awards sempre alla bravissima attrice Hiam Abbass, basta vedere il trailer per coglierne le potenzialità espressive, e per la migliore sceneggiatura che il regista Eran Riklis ha scritto insieme a Suha Arraf.

Non è mai facile affrontare la questione israelo-palestinese … tanto meno al cinema.

Credo che questo film sia da vedere proprio per l’originalità della narrativa di questo tema.

La ritengo sicuramente una delle uscite più promettenti del weekend, e credo proprio che domani opterò per questa pellicola personalmente. Il film di Salvatores, che comunque vedrò sicuramente in sala, non mi convince al 100%. Non so perché.

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Come Dio comanda

titolo originale: Come Dio comanda
nazione: Italia
anno: 2008
regia: Gabriele Salvatores
genere: Drammatico
durata: 103 min.
distribuzione: 01 Distribution
cast: E. Germano (Quattro Formaggi) • F. Timi (Rino Zena) • F. De Luigi (Trecca) • A. Leo (Fabiana) • V. Mirandola (Dr. Brolli) • L. Di Rocco (Esmeralda) • A. Caleca (Cristiano Zena) • A. Bressanello (Marchetta)
sceneggiatura: G. Salvatores • N. Ammaniti • A. Manzini
musiche: Mokadelic
fotografia: I. Petriccione
montaggio: M. Fiocchi

Trama: Rino e Cristiano Zena, padre e figlio, vivono in una desolata provincia del nord Italia. Rino è disoccupato e mantiene sé stesso e suo figlio come può. Il ragazzo frequenta le scuole medie ed è molto legato al padre che lo sta educando secondo violenti principi razzisti, maschilisti e nazionalsocialisti, ma che lo ama più della sua stessa vita. Tratto dal bestseller di Niccolò Ammaniti.

Molto si è detto e molto si è letto a proposito sia del romanzo che del film.

Non c’è dubbio che Niccolò Ammaniti rimane uno degli scrittori italiani più interessanti degli ultimi anni e “L’ultimo capodanno” (1998) di Marco Risi che riuscii a vedere in sala in questi pochissimi giorni di programmazione, rimarrà, nel mio immaginario, una delle trasposizioni più riuscite dei suoi romanzi, insieme a “Io non ho paura” (2003) dello stesso Salvatores.

So che in questo film Elio Germano interpreta una personaggio di vaga ispirazione shaspepriana e che la storia agrodolce ha dei contenuti forti.

Io ho molto amato alcuni film di Salvatores, sia nelle primissime cose, oltre ovviamente al premio oscars “Mediterraneo” (1991), come “Marrakech Express” (1989), o “Turné” (1990), lo stesso stranissimo “Sud” (1993) ma anche cose più recenti come “Nirvana” (1997), ad esempio, che rimane una pellicola italiana finalmente esportabile.

Non mi hanno convinto le ultimissime cose, vedi “Amnesia” (2002). Ma Il premio Oscar Gabriele Salvatores non me lo perdo in sala.

Anche se non credo siamo all’ennesimo capolavoro ed anche se mi tengo cauto con tre stars, vedremo dopo la visione. Scusate la tautologia.

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Ultimatum alla Terra

titolo originale: The Day the Earth Stood Still
nazione: U.S.A.
anno: 2008
regia: Scott Derrickson
genere: Fantascienza
durata: 103 min.
distribuzione: 20th Century Fox
cast: K. Reeves (Klaatu) • J. Connelly (Helen Benson) • J. Smith (Jacob) • J. Hamm (Dr. Granier) • J. Cleese (Dr. Barnhardt) • A. Douglas (Sgt. Winter) • R. Cross (Gen. Quinn) • M. Kraish (Yusef) • K. Bates
sceneggiatura: D. Scarpa
musiche: T. Bates
fotografia: D. Tattersall
montaggio: W. Wahrman

Trama: Gli alieni sbarcano sulla Terra con un messaggio per tutti gli umani: vivete in pace o vi distruggeremo. Remake del film omonimo di Robert Wise dell 1951.

Voi lo conoscete il Satellite Awards? Io no personalmente ma vi posso garantire che codesto remake ha avuto alcune nomination in questa rassegna. Ma per cose attinenti gli aspetti formali non di contenuto tipo il suono e gli effetti visivi.

Non è che siano proprio il massimo.

Che vi devo dire? I remake sono sempre operazioni che non mi convincono. Va aggiunto che la mia personale sensazione è che l’ex eletto della saga di Matrix, Keanu Reeves, incontri non poche difficoltà a riaffermarsi come attore, in ruoli che non siano legati alla scince ficntion.

Ma ho la netta sensazione che mentre il film del 1951 era, per l’epoca, qualcosa di assolutamente valido, qui in verità non saprei dirvi.

E a poco valgono le dichiarazioni dell’attore che si spiega che: “Abbiamo bisogno dell’Alieno per capire noi stessi“. Sarà. Io mi sa che neanche con 10 alieni ci riuscirò mai, ma questa è un’altra storia.

Due stars virgola cinque.

Stare fuori

Stare fuori

titolo originale: Stare fuori
nazione: Italia
anno: 2008
regia: Fabiomassimo Lozzi
genere: Sentimentale
durata: 91 min.
distribuzione: A.B. Film Distributors
cast: F. Pacifici (Eugenio) • G. Jelo (Rosalia) • I. Micioni (Giulio) • N. Benedettini (Aurora) • A. Riceci (Gabriele)
sceneggiatura: F. Lozzi
fotografia: B. Minot
montaggio: E. Guerrieri

Trama: Giulio è un ragazzo che non riesce a dimenticare il suo primo amore, Aurora, che decide di lasciare il loro paese in Sicilia per andare a lavorare a Roma, creando così una frattura irreparabile nel loro rapporto. Molto tempo dopo, ancora innamorato, Giulio arriva a Roma con l’intenzione di ritrovarla e va a stare a casa di una coppia di amici di famiglia …

Sinossi: “Più della faccia di un amore che non ti vuole e che ti lascia fuori…” “Stare Fuori”, Ivano Fossati

Si ho visto il trailer su You tube e sono come dire senza parole.

Diciamo che il titolo Stare Fuori dice molto di più di quello che la produzione sperava.

Ok capisco che si sta dando spazio a nuovi autori di potersi esprimere. E questa è sempre una operazione meritoria sia detto tanto più se il film è indipendente.

Annoto che il film si è avvalso del sostegno di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC) (Interesse Culturale Nazionale per Opere Prime e Seconde)

Diciamo che anche la citazione di Ivano Fossati ci piace.

Il trailer non è che mi abbia convinto al 100%, però accordiamo fiducia a questo autore che ci parla di una ennesima storia di emigrazione.

Diciamo tre stars.

A cura di cinemavistodame.

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