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Come ho scritto nel post Peter Parker è un eroe antieroe. E’ parte delle tecniche di sceneggiatura del film dare allo spettatore l’idea che l’eroe ha un conflitto infrapersonale rispetto al suo obiettivo nel racconto. Un po’come la domanda alle volte addirittura esplicita “riusciranno i nostri eroi?”. Più l’insicurezza è ben definita maggiore è l’empatia che il personaggio susciterà nello spettatore e lo entusiasmenrà sul finale quando l’eroe affronta in maniera risolutiva i suoi dubbi per vincere e tronare cambiato e migliore al mondo normale.
Beh allora, per fortuna che l’hanno amplificata, pechè secondo me è proprio l’ironia a costituire l’ingrediente fondamentale che rende l’impasto più omogeneo e… digeribile (mi spiace per i puristi, ma a me è piaciuto così)
Che è amplificata rispetto al fumetto. Questo mi dicono i puristi.
Complimenti. Hai scritto un saggio molto interessante. Ma che ci dici dell’autoironia che regala delle vere e proprie gemme?
E vero, tutti i personaggi sono di fronte a dei cambiamenti. In qualche modo Raimi intende metaforizzare la riflessione sul cambiamento che l’America deve affrontare, per tanti motivi, dopo l’11 settembre. Se questa è la chiave di lettura, spero che Spiderman non rappresenti Bush :D
ho postato la recensione anche io
La frase non è tua ma di Oscar Wilde e la regola sul web è che o impedisci di copiare i codici (cosa veramente odiosa, o accetti la legge Cyber. Ti scrivero il codice. Ciao.
ecco a proposito di colonna a destra, mi servirebbe sapere lo stile che usi per la tua colonna a destra…quello con cui hai scritto la “mia” frase di wilde sull’assenzio..se puoi mandarmi l’html via mail la trovi nel blog :o) in quella maniera sarebbe molto più visibile ;o)
avvertimento per gli appoggiatori del cineraduno: c’è una data. attendo conferme e spargimenti di voce. venite sul blog.
Provvedo a rettificare errori di battitura. grazie e concordo con stan lee. Grazie Rat.
ciao, d’accordo con la tua recensione, anche a me il film è piaciuto tantissimo. la tua analisi è molto giusta, e si può riassumere in una frase che disse stan lee quando rivoluzionò il personaggio di spider man: supereroi con super problemi. negli anni ’60 questa formula ebbe molto successo non solo con il ragnetto, ma anche con devil, per esempio. mi permetto di fare una piccola correzione, anche se sono convinto che si tratti solo di fastidiosi refusi: è sam raimi, non raimil, e carl jung, non joung.
cordiali saluti
allora ad absinthfreespirit devo dire che essere una spanna sopra gli altri non mi riferivo al blog ma al livello dei contenuti sempre molto ficcanti. La scleta grafica del blog non c’entra nulla il blog è un fatto molto personale per esempio il pop up iniziale lo vedi una volta e lo trovi dvertente ma ogni volta che apri il blog magari è eccessivo. Sulla toll bar di destra c’è una sorta di accumulazione d’informazioni peraltro scritte moto piccole che non sempre sono dei link ma dei veri e propri contenuti da leggere allora secondo me si deve decidere in funzione di una “linea editoriale” per qunto ampia e/o sconclusionata che dir si voglia. E questa non può che decidere chi redige il blog. A me comuniqe piace così:D P.S. i miei volevano essere dei complimenti non delle offese :D non ti devono spaventare i complimenti soprattutto quando sono meritati :D
grazie
ps cmq parlavo di togliere in termini di html, non di articoli ;o)
Il mio blog è sconclusionato perché non puoi definirlo: non è un diario personale, non è una testata giornalistica, non è un blog stile j’accuse, non è un blog con un argomento preciso come il tuo; in parte perché non voglio “legarlo” ad un tema preciso che poi non saprei come portare avanti, in parte perché so che se gli dessi una direzione precisa poi me ne stuferei. Quindi preferisco parlare un giorno della morte, e il giorno dopo postare un articolo comico. Non penso di essere una spanna sopra gli altri, anche perché ci sono blog più inquadrati e meglio scritti del mio del mio -vedi http://carotelevip.splinder.com/ che hanno poche visite. Ammetto che so di scrivere bene (perlomeno, questo è quello che dicono gran parte di quelli che mi leggono, questo è quello che dicevano i prof..), ma non penso assolutamente di essere una spanna sopra gli altri. Se lo pensassi non mi piacerebbe discutere e confrontare le mie opinioni con le altre…
se absinthfreespirit legge quì le dico che le ho risosto sul suo blog dal quale l’unica cosa che non toglierei mai è la sua autrice :D
non ho visto l’uomo ragno :( quindi non posso commentare il tuo post se non che quello che ho letto da te concorda con quello che ho letto altrove!
ps la musica me l’ha lasciata LEFTY! che c’entro io con quello che ci mette madame lefty
ps2 stavo giusto pensando di mettere “torna al menù” il problema è che devo togliere qualcosa altrove e sto cercando di capire cosa, o mi ritrovo un blog “pesante”…tu cosa elimineresti oltre l’autrice?:P
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:D
analisi impressionante e interessantissima, complimenti!
e fa piacere vedere che siamo più o meno tutti d’accordo sulla qualità del prodotto :D
Lo ricoderò :)) Se poi trovi un ricotro vienicelo a dire quì.
Grazie Simone.
Cara parodia di La Porta (ricorda che SenZA la conoscenZA e il senZO del Zacro non c’è saggezZA :)), devo dire che l’analisi che hai fatto è molto bella e molto profonda. Non ho ancora visto il film e parto un po’ prevenuto, però mi hai invogliato ad andare in sala a trovare un riscontro. Simone
Hai perfettamente ragione infatti io è di Peter Prker che disserto in qualità di eroe. il paragrafo l’ho intitolato L’eroe – antieroe – Peter Parker…più di così…comunque grazie. C. sai che attendo sempre i tuoi commenti…
Mi piace questo post ma dissento su una cosa: l’eroe non è Spiderman, è Peter Parker: è lui che soffre, rinuncia, sceglie, lotta per la sfida più difficile, quella con il proprio ego (quella che perde Otto Octavius, per intenderci). Il mondo NON ha bisogno di eroi. Ha bisogno di Uomini. C.
Si siamo d’accordo :))
ammazza, complimenti. comunque bellissimo, vero? siamo d’accordo. ciao.
adesso non esageriamo. comunque grazie.
mi inchin davanti a questo POST :))
Il riferimento a Vladimir Ja. Popp è quanto mai centrato e pregnante, grazie a cineblob :-))
un approccio che penso condividerebbe anche Propp se vedesse il film ;)
Su dopo la notte Misato San apprezza l’interpretazione junghiana del film. Aggiungo solo che è grazie a testi come “gli archetipi come emenazione dell’eroe” che ho potuto gradualmente muovermi in questo tipo di analisi.
Grazie mille all’utente anonimo :-))
Complimenti, una gran bella analisi.
:-}