breve analisi di eventi esistenti e linguaggio audiovisivo
Mai più un bambino soldato!
Kidogò – Un Bambino Soldato
Regia: Angelo Longoni
Anno di produzione: 2008
Durata: 40′
Tipologia: documentario
Genere: sociale
Paese: Italia
Produzione: Seven Hills Production
Distributore: n.d.
Data di uscita:
Formato di proiezione: Beta, colore
Titolo originale: Kidogò – Un Bambino Soldato
Sinossi: Il documentario racconta la storia di John Baptist Onama, 41 anni, che negli anni ‘80 è stato un bambino – soldato nell’Uganda di Idi Amin. La sua storia si intreccia a quella di altri bambini che, attualmente, vivono lo stesso dramma in diversi Paesi africani. Il documentario è stato realizzato in Sierra Leone, Uganda e Repubblica Democratica del Congo, e mostra immagini inedite della battaglia che nel 1999 ha insanguinato Freetown in Sierra Leone. Il racconto, oltre a ricostruire il dramma dei piccoli guerrieri, svela anche i retroscena del fenomeno di dimensioni planetarie: dallo sfruttamento delle risorse naturali (petrolio, diamanti, oro, coltan, ecc..) da parte di oligarchie locali e potenze straniere, alle guerre per il controllo di questi traffici fino al business legato alla vendita delle armi.
Ambientazione: Freetown (Sierra Leone) / Sierra Leone / Uganda / Repubblica Democratica del Congo.
Per vedere l’intera pellicola cliccare qui.
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Non credo, per una volta, che serva una delle mie analisi.
La visione della pellicola, più dura di un pugno nello stomaco, dice tutto.
Va oltre la verità.
Una verità così ingombrante al punto che nessuno, o quasi, la deve conoscere nei paesi occidentali.
Una verità scomoda a tanti, ma comoda a tutti, da una parte del mondo.
Quella che vive credendo che esista la democrazia.
La giustizia.
La pace.
Che i bambini siano una cosa sacra ed inviolabile.
Il cinema, internet, i blog, i social network, non possono, da soli, cambiare lo stato delle cose.
Ma diffondere la conoscenza di quello che accade, in posti non troppo lontani da noi, interrompendo silenzi assordanti, e dando eco ed urla inascoltate, si.
Ed è per questo che vi chiedo di condividere, anche voi, questo post, o anche, più semplicemente il link al sito del regista Angelo Longoni.
Conosco questo film non per meriti particolari, ma, solo, perché sono un amico di una persona straordinaria.
Giuseppe Carrisi. Che ha scritto sia soggetto, che sceneggiatura.
Sono imbarazzato all’idea di confrontare la mia vita alla sua.
Al pensare che esistano, davvero, persone che rischiano moltissimo, solo per darci modo di conoscere queste verità.
Anche sapendo che le loro pellicole, resteranno invisibili ai più.
Come invisibili restano le responsabilità.
Anche se invisibili non sono.
Mai più un bambino soldato!
Pretendiamo anche questo dal nuovo governo, e dalla vita nuova che attende il nostro paese, nel 2013.
Chiudo con le parole di Franco Battiato tratte da “Povera Patria“.
Si può sperare
che il mondo torni a quote più normali
che possa contemplare il cielo e i fiori,
che non si parli più di dittature
se avremo ancora un po’ da vivere …
La primavera intanto tarda ad arrivare.