cinemavistodame.com di Roberto Bernabò

Donne senza uomini – di Shirin Neshat

Il film di Shirin Neshat nelle sale italiane dal 12 marzo 2010

Breve recensione in anteprima per una pellicola che questo blog già ama

Donne senza uomini

titolo originale: Zanan-e Bedun-e Mardan
nazione: Germania
anno: 2009
regia: Shirin Neshat
genere: Drammatico
durata: 95 min.
distribuzione: Bim Distribuzione
cast: O. Tóth (Zarin) • A. Shahrzad (Fakhri) • S. Toloui (Munis) • P. Ferydoni (Faezeh)
sceneggiatura: S. Azari • S. Neshat
musiche: R. Sakamoto
fotografia: M. Gschlacht
montaggio: G. Cragg • J. Rabinowitz • J. Wiedwald

Sinossi: Iran, 1953: sullo sfondo tumultuoso del colpo di stato, tramato dalla CIA, i destini di quattro donne convergono in un bellissimo giardino di orchidee dove troveranno indipendenza, conforto e amicizia. Incisiva riflessione di un momento cruciale della storia che ebbe come conseguenza la Rivoluzione islamica e che portò l’Iran a essere come oggi lo conosciamo.

Shirin Neshat – Donne senza uomini from Laura Croce on Vimeo.

“Facciamo la pace tra Iran e Israele.
Noi siamo ambasciatori dei due paesi;
per questo dico No alla guerra e Sì alla Pace”

Shirin Neshat

Donne senza uomini è il film dell’artista e regista iraniana Shirin Neshat che ha vinto il Leone d’Argento alla Mostra del Cinema di Venezia del 2009.

La sceneggiatura è la trasposizione dal letterario al filmico, ortodossa e fedele, dell’omonimo romanzo di Parsipur Shahrnush.

La regista ha concepito questo suo nuovo lungometraggio come una sorta di utopico messaggio, (noi speriamo di no, ovviamente), per tutti gli iraniani che non vogliono perdere la speranza:

Facciamo la pace tra Iran e Israele. Noi siamo ambasciatori dei due paesi; per questo dico No alla guerra e Sì alla Pace“.

Nell’Iran del 1953, sullo sfondo tumultuoso del colpo di stato tramato dalla CIA, i destini di quattro donne convergeranno in un bellissimo giardino d’orchidee, dove troveranno indipendenza, conforto e amicizia.

Le protagoniste della vicenda sono:

  1. una prostituta,
  2. un’agiata casalinga di mezza età,
  3. una cameriera,
  4. una donna la cui carriera è finita quando il suo capo l’ha invitata fuori.

Le quattro condividono una comune ricerca d’indipendenza.

Attraverso:

  1. l’omicidio,
  2. il suicidio,
  3. l’amore,
  4. la contemplazione
  5. e la trasformazione spirituale,

le quattro donne riusciranno ad evadere dagli stretti confini sociali e familiari per affrontare nuove sfide.

Il lungometraggio può essere considerato un’importante ed incisiva riflessione – di un imprinting che ibrida e fonde il neorealismo con la poesia, l’immagine evocativa con la denuncia documentarista – di un momento cruciale della storia, che ebbe, come conseguenza, la rivoluzione islamica, che portò l’Iran a essere come lo conosciamo oggi.

Nel cast recitano Bijan Daneshmand, Pegah Ferydoni, Arita Shahrzad, Shabnam Toloui e Orsolya Tóth.

Il film uscirà nelle sale italiane dal 12 marzo 2010.

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