cinemavistodame.com di Roberto Bernabò

I film in uscita dal 13 febbraio 2009

Nei cinema dal 13 febbraio 2009

  • Il curioso caso di Benjamin Button – di David Fincher
  • Katyn – di Andrzej Wajda
  • Religiolus – di Larry Charles
  • Nick & Norah: Tutto accadde in una notte – di Peter Sollett
  • Il primo respiro – di Gilles de Maistre
  • Venerdì 13 – di Marcus Nispel

Il colpo di scena dei Golden Globe e adesso candidato all’Oscar 2009

The Wrestler

The Wrestler

titolo originale: The Wrestler
nazione: U.S.A.
anno: 2008
regia: Darren Aronofsky
genere: Azione
durata: 105 min.
distribuzione: Lucky Red Distribuzione
cast: M. Rourke (Randy ‘The Ram’ Robinson) • M. Tomei (Cassidy) • E. Wood (Stephanie) • J. Friedlander (Scott Brumberg) • A. Naidu (medico) • M. Margolis (Lenny) • T. Barry (Wayne) • W. Stevens (Nick Volpe)
sceneggiatura: R. Siegel
musiche: C. Mansell
fotografia: M. Alberti
montaggio: A. Weisblum

Trama: Randy Robinson era un wrestler professionista di rinomata fama alla fine degli anni ’80. Vent’anni dopo tira avanti esibendosi per i fans del duro wrestling nelle palestre dei licei e nelle comunità del New Jersey. Colto da un infarto durante un combattimento e costretto a lasciare lo show-business, Randy comincia a riflettere sulla sua vita.

Su questo film si è detto tutto anche prima dei Golden Globe. E’ la vera seconda opportunità data Mickey Rourke a grazie a due registi che davvero hanno creduto in lui: Robert Rodríguez (in realtà in coppia con Frank Miller che è il padre delle graphic novel) per il film Sin City (il film), che ha avuto il merito di riaffidargli un ruolo, e soprattutto di Darren Aronofsky il regista di questo film che ha determinato la sua nuova ascesa sull’olimpo di Holliwood. Mi sento, per ragioni personali, molto vicino a chi ha dovuto risalire una china, e credo che il film possa davvero vincere la statuetta. Holliwood ama queste storie.

Mickey Rourke fu un vero e proprio sex simbol degli anni ’80 – 90 grazie a pellicole celeberrime come “9 settimane e mezzo” e “Angel Heart – ascensore per l’inferno“, poi un po’ il suo carattere particolare, un po’ per le leggi spietate dello stars system holliwwodiano, era uscito dal giro … nessuno lo cercava più. Adesso è al suo secondo momento di gloria che gli auguriamo duraturo.

Io dico almeno 4 stars. Se non di più.

Nei cinema italiani dal 6 marzo 2009.

The Reader

L’anticipazione

The Reader – A voce alta

titolo originale: The Reader
nazione: U.S.A. / Germania
anno: 2008
regia: Stephen Daldry
genere: Drammatico
durata: 124 min.
distribuzione: 01 Distribution
cast: K. Winslet (Hanna Schmitz) • R. Fiennes (Michael grande) • B. Ganz (Rohl) • A. Lara (Ilana) • D. Kross (Michael giovane) • K. Herfurth (Marthe) • L. Bassett (Mrs. Brenner) • S. Lothar (Carla Berg)
sceneggiatura: D. Hare
musiche: N. Muhly
fotografi: R. Deakins
montaggio: C. Simpson • C. Menges

Trama: Tratto da “A voce alta”, romanzo di Bernhard Schlink, in cui lo scrittore tedesco racconta la storia di Michael Berg, che negli anni ’50 attraversa i primi turbamenti adolescenziali. Un giorno, per strada, si sente male e viene soccorso da Hannah, una donna più grande di lui con la quale nei giorni seguenti nasce una relazione. Lui però intuisce che nel passato di Hannah c’è qualcosa di oscuro.

E qui e qui, siamo di fronte a lei. All’attrice dell’anno. Alla signora Kate Winslet che dimagrita, sposata e in una sorta di momento di grazia ci regala, dopo Revolutioanry Road, il contestato film con Leonardo DiCaprio di Sam Mendes, che a me è piaciuto tantissimo, questa seconda perla che le ha fruttato la nominations agli Oscar 2009. Che io spero fortemente si aggiudichi.

Il film è una storia di meta linguaggio nel meta linguaggio. Un racconto di un ricordo di un rapporto basato su una persona che s’innamora ascoltando il compagno che legge. Dentro questo contesto strutturale, una storia vera ambientata ai tempi del nazismo. Ad ibridare ancora di più il discorso del meta linguaggio la trasposizione dal letterario al filmico del romanzo “A voce alta” di Bernhard Schlink.

Cioè, voglio dire, anche senza la nomination per Kate Winslet, questa è una di quelle pellicole per le quali io sono al cinema il venerdì pomeriggio per godermi la prima in santa pace.

NON VEDO L’ORA.

Le stars datele voi. Io ci vado a priori, e mi sbilancio perché probabilmente il film, sentirete dire, che vale di meno, con 4 stars.

Ma voi datemi retta, quando uscirà … andatelo a vedere senza leggere altri commenti eheheh.

Ah si già … è nei cinema italiani dal 20 febbraio.

Nelle sale italiane dal 13 febbraio 2009

Il curioso caso di Benjamin Button

Il curioso caso di Benjamin Button

titolo originale: The Curious Case of Benjamin Button
nazione: U.S.A.
anno: 2008
regia: David Fincher
genere: Drammatico / Commedia
durata: 159 min.
distribuzione: Warner Bros
cast: B. Pitt (Benjamin Button) • C. Blanchett (Daisy) • T. Swinton (Elizabeth Abbott) • J. Ormond (Caroline) • L. Nichols (prete) • E. Koteas (Mr. Gateau) • E. Fanning (Daisy bambina) • J. Flemyng (Thomas Button) • T. Henson (Queenie)
sceneggiatura: E. Roth
musiche: A. Desplat
fotografia: C. Miranda
montaggio: K. Baxter • A. Wall

Trama:  Tratto da un racconto di F. Scott Fitzgerald, è la storia di Benjamin Button, un uomo che, arrivato ai 50 anni, inizia a ringiovanire. L’uomo si innamorerà però di una ragazza di trent’anni …

Qui ragazzi cosa posso dire.

Torna la coppia che apprezzai molto in babel il celeberrimo film Babel – di Alejandro González Iñárritu sceneggiato dall’ormai mitico writer non lineare: Guillermo Arriga (qui la mia recensione), Bradd Pitt (Benjamin Button) • Cate Blanchett (Daisy) .

Già il romanzo “The Curious Case of Benjamin Button” di F. Scott Fitzgerald è una iper garanzia.

Poi 13 nominations agli Oscar sono, come dire, imbarazzanti, non vi pare?

Per non parlare delle 4 nominations ai Golden Globe.

Oh si certo senza alcun dubbio dove c’è Bradd Pitt c’è alone di mafia.

Lui i film li gira ma li produce anche e ha, si sa, un impegno morale con i figli di girare ed interpretare solo belle storie.

Quindi il film è sicuramente da vedere quotatissimo e tutto quanto.

Anche se. Anche se. Anche se.

Noi un film di un vecchio che diventa giovane lo abbiamo già visto, eh si.

Era “Youth without youth” – di Francis Ford Coppola. Qui la mia analisi del film.

Tutti i riferimenti doverosi al dottor Faust ed a Mefistofele ed a Goethe li lascio lì nel post al film del maestro.

Certo la trasposizione nel caso di specie riguarda un altro grande della letteratura americana questa volta. Il sommo Scott Fitzgerald.

Pur con qualche lieve perplessità io dico che questo film è il film della settimana, non fosse altro per capire il fenomeno Holliwood.

4 stars di ufficio va.

Katyn

Katyn

titolo originale: Katyń
nazione: Polonia
anno: 2007
regia: Andrzej Wajda
genere: Drammatico
durata: 118 min.
distribuzione: Movimento Film
cast: M. Ostaszewska (Anna) • A. Zmijewski (Andrzej) • A. Chyra (Jerzy) • P. Malaszynski (Piotr) • D. Stenka (Moglie del Generale) • M. Cielecka (Agnieszka) • S. Celinska (Stasia) • J. Assböck (Brunon Müller)
sceneggiatura: A. Wajda • A. Mularczyk
musiche: K. Penderecki
fotografia: P. Edelman
montaggio: M. Fiedler • R. Listopad

Trama: Nel 1940, su ordine di Stalin (ancora legato al patto di non belligeranza con Hitler), l’esercito sovietico massacrò oltre 20.000 cittadini polacchi, militari e civili, gettandoli in fosse comuni. Fino al 1990, l’URSS ha attribuito il massacro ai nazisti. Wajda ha raccontato una tragica storia d’amore e d’eroismo sullo sfondo di questa tragedia.

Per questo film vi rimando alle 3 stars virgola cinque della settimana scorsa.

Sperando sempre che esce. E’ un film che mi lasci dubbioso devo dire la verità.

Potrebbe essere una rivelazione.

Nonostante ciò che ho detto settimana scorsa. Che qui mica scolpiamo giudizi nella pietra, eh.

Religious

Religiolus

titolo originale: Religulous
nazione: U.S.A.
anno: 2008
regia: Larry Charles
genere: Commedia
durata: 110 min.
distribuzione: Eagle Pictures
cast: B. Maher (se stesso) • J. Miranda (se stesso) • S. Berg (se stesso) • A. Newberg (se stesso)
sceneggiatura: B. Maher
fotografia: A. Hardwick
montaggio: J. Groth • C. Kinnard • J. Werner

Trama: Il comico americano Bill Maher va in giro per il mondo a infastidire i credenti di tutte le religioni e mettere alla berlina le credenze più ridicole di questi.

Bill Maher è un comico poco conosciuto in Italia. Non va confuso con Bill Murray (che adoro).

Il suo successo negli USA è molto legato alla televisione e sappiano quanto ormai i due media convergano e non solo tecnologicamente.

Diciamo anche che di questo film oltre ad essere l’interprete principale è anche niente di meno che il regista ed il produttore.

Io questa gente qua la chiamo cineasta.

Ma voi, che seite gente navigata almeno quanto me visto che siete arrivati fino a qui a leggermi, capirete bene che anche questo non basta, a volte.

L’altra cosa curiosa è che, in questo film, lui interpreta se stesso.

No dico, ve la immaginate una cosa del genere, in Italia?

Va beh, lasciamo perdere.

Certo che in questo momento di oscurantismo religioso, un film che dissacri un po’, sembra proprio quello che ci vuole per cercare di placare gli animi.

Saranno così tolleranti in Vaticano?

Io vi dico che più di tre stars virgola cinque non do, anche se, mi pare di capire, che negli USA costui piace assai, ed anche questo film … per cui siete avvisati potrebbe valere anche di più.

Nick & Norah's

Nick & Norah: Tutto accadde in una notte

titolo originale: Nick and Norah’s Infinite Playlist
nazione: U.S.A.
anno: 2008
regia: Peter Sollett
genere: Drammatico
durata: 90 min.
distribuzione: Sony Pictures
cast: A. Dziena (Norah) • M. Cera (Nick) • K. Dennings (Tris) • A. Yoo (Tom) • A. Graynor (Caroline) • R. Gavron (Dev) • J. Baruchel (Tal)
sceneggiatura: L. Scafaria
musiche: M. Mothersbaugh
fotografia: T. Richmond
montaggio: M. Kerstein

Trama: Nick e Norah si incontrano e si innamorano nell’arco di un’indimenticabile notte newyorkese, passata vagando tra locali e concerti rock. Tratto dall’omonimo romanzo di Rachel Cohn e David Levithan.

Peter Sollett … chi era costui?

Era il regista di sto film.

Si ok ma per cosa è famoso?

Altra domanda?

Ok non lo sai, dicci almeno chi c’è nel cast di famoso?

Michael Cera, Kat Dennings, Aaron Yoo, Rafi Gavron, Ari Graynor vi dicono niente? A me no.

Si ok il film ha avuto 5 noinations, meglio che niente, ma sono tutti festival minori tipo il GLAAD Media Awards o il mitico Satellite Awards che secondo me lo fanno apposta per Murdock.

Io dico tre stars e sono generosissimo.

Il Primo Respiro

Il primo respiro

titolo originale: Le premier cri
nazione: Francia
anno: 2007
regia: Gilles de Maistre
genere: Documentario
durata: 100 min.
distribuzione: Lucky Red Distribuzione
sceneggiatura: G. de Maistre
musiche: A. Amar
fotografia: G. de Maistre
montaggio: M. Quinton

Trama: Tre anni di lavoro, quindici mesi di riprese, dieci storie, dieci paesi… ma nove mesi per tutti! “Il primo respiro” racconta la storia più universale di tutte: la nascita di un bambino. Vista nelle diverse culture di tutto il mondo: dalla Francia agli Stati Uniti, dall’India al Brasile, dal Giappone alla Siberia. Nell’azzurro di una piscina, tra i delfini, o sulle rive del Gange con l’aiuto di una guaritrice, in una sala operatoria oppure in una foresta con amici intorno che suonano e cantano. Raccontata da Isabella Ferrari.

Questo è quel genere di film che solo se siete Francesi con la F maiuscola potete capire.

Un canovaccio classico e troppo politically correct per i miei gusti.

Trasnazionale,  infraculturale, si ok ci volete spiegare che difronte al mistero della nascita tutti i popoli sono uguali.

Meraviglioso.

Sublime.

Poetico.

Come dite? Con la voce di chi? Isabella Ferrari?

E no allora mi sembra troppo.

2 stars.

Isabella si scherza dai, e poi tu sei solo una doppiatrice, non è mica (tutta) colpa tua, … ehm per una volta.

Venerdì 13

Venerdì 13

titolo originale: Friday the 13th.
nazione: U.S.A.
anno: 2009
regia: Marcus Nispel
genere: Horror
durata: 99 min.
distribuzione: Universal Pictures
cast: J. Padalecki (Clay) • D. Panabaker (Jenna) • A. Righetti (Whitney) • T. Van Winkle (Trent) • D. Mears (Jason Voorhees) • A. Yoo (Chewie) • A. Escarpeta (Lawrence) • J. Guill (Bree) • W. Ford (Chelsea) • R. Hansen (Nolan)
sceneggiatura: M. Swift • D. Shannon
musiche: S. Jablonsky
fotografia: D. Pearl
montaggio: K. Blackwell

Trama: Un gruppo di giovani si trova al campeggio di Crystal Lake, dove presto incontreranno Jason Voorhees e le sue intenzioni omicide.

Questo film di Marcus Nispel esce solo da noi, per ora. Qualcosa vorrà dire.

Che poi su questi b horror movie la considerazione è sempre la stessa, no?

Ma dico ragazzi li leggete i titoli dei film che ci apprestate a girare?

E’ scritto Venerdì 13 … voglio dire … anche se non siete superstiziosi che caxxo ci andate a fare nel campeggio di Crystall Lake di venerdì 13 no?

Aspettvate una settimana, voi non morivate ed io avevo un film di meno da recensire. Ecco. Ben vi sta.

Il regista è un regista televisivo USA che si è distinto in progetti tipo:

Pathfinder (2007)
Frankenstein (2004) (TV)
The Very Best of Cher: The Video Hits Collection (2004)
Bad Boy’s 10th Anniversary… The Hits (2004) (V) (video “Victory”)
Bone Thugs n Harmony: The Collection Volume 2 (2004) (V) (video “War”)
The Texas Chainsaw Massacre (2003)
Ladies & Gentlemen: The Best of George Michael (1999) (V) (video “Killer/Papa Was A Rollin’ Stone”)
Alleys and Motorways (1997) (V) (segment “Greedy Fly”)

Io dico che ce lo possiamo evitare un film horor scrauso così no?

2 stars le diamo perchè, se no poi, ci scrive qualcuno che ci dice che non è corretto stroncare questo film per questo questo e quest’altro motivo, manco stessimo sul Corriere della sera.

Alla prossima e in campana che di film italiani neanche l’ombra …

A cura di cinemavistodame.

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Roberto Bernabò
15 anni fa

@cinemaleo Infatti mi sembra che ne avevo parlato bene. E comunque grazie per l’integrazione. Rob.

cinemaleo
15 anni fa

“Religiolus” andrebbe visto soprattutto per il suo opporsi a ogni tipo di fanatismo, di fondamentalismo, di dogmatismo, di intolleranza (e cosa c‘è di più importante oggi?).
Certamente molti spettatori non condivideranno l’assunto del film: offesi, parleranno di dileggio gratuito, mancanza di dibattito, partigianeria, oltraggio. Ma “Religiolus – Vedere per credere” non è una lezione accademica, è semplicemente l’esplicazione del punto di vista (certamente irriverente, spesso acido e insolente) di un comico scettico e di un regista anticonformista che pongono interrogativi non gratuiti e che tutti noi dovremmo far nostri.
Viene fuori il ritratto di un mondo che tende poco a ragionare con la propria testa, permeato di superficialità piuttosto che di sostanza, propenso più alla fantascienza e alla favola che alla saggezza.

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