cinemavistodame.com di Roberto Bernabò

Liberazioni e libertà

elogio storico e politico della libertà e della liberazione

Nanni Moretti

Il regista de “Il Caimano” ha rilasciato una breve intervista pubblicata da “Il Cinematografo.it” che è qui.

Di cosa si parla?

Del concorso di Cannes, del rapporto con colleghi e attori e dell’attesa per i David. Attesa conclusasi molto bene visto che il film del Nanni nazionale si è aggiudicato nell’ordine:

David di Donatello
  • migliore film (il Caimano)
  • migliore regista (Nanni Moretti)
  • migliore attore protagonista (Silvio Orlando)
  • migliore musicista (Franco Piersanti)
  • migliore produttore (Angelo Barbagallo e Nanni Moretti per la Sacher film)
  • migliore fonico di presa diretta (Alessandro Zanon)

Sempre in tema di David personalmente sono molto contento anche per i riconoscimenti al regista napoletano Antonio Capuano e per la pellicola “La guerra di Mario” che si è aggiudicata il premio Film Commission Torino Piemonte o Premio dei Critici, ed il premio, molto importante, per la migliore attrice protagonista (Valeria Golino), ma sono anche, invece, molto deluso dal fatto che Marco Turco ed il suo lungometraggio documentarista “In un altro paese” non abbia vinto nulla, gli altri premi sono qui.

“E’ una bella notizia – dice Nanni – sulla Croisette torno volentieri perché è una splendida kermesse, perché c’è un’atmosfera particolare che ogni volta mi sorprende, e perché la giuria, nella quale sono anche stato nel passato, non si fa influenzare nelle scelte dai giornalisti e dagli appassionati di cinema che ruotano intorno alla Croisette“.

§§§

Riflettevo alla fine del suo film e sul fatto che, in questo paese, stiamo ancora a contare i voti dell’elezioni del 9 aprile.

Pensavo al personaggio interpretato proprio da Nanni nel finale del film “Il Caimano” e di come sia assurdo che un coalizione che:
  • ha perso le elezioni;
  • applicando una legge elettorale probabilmente iniqua ma voluta ed approvata da lei;
  • che per sua stessa esplicita ammissione consentiva, alla colazione che sarebbe uscita vincente, di governare anche con un solo voto in più;

non accetti, democraticamente, il verdetto delle urne.

Non possiamo farci privare, ancora una volta, delle più basilari regole della democrazia.

Non è uno sfogo, credetemi, è che sono davvero preoccupato da certi atteggiamenti perché, in questo paese, abbiamo già vissuto momenti bui in cui un solo cittadino volle conquistare,  e riuscì a farlo, con i mezzi che tutti ricordiamo, il potere di governare da solo.

E non dobbiamo dimenticarlo proprio in questi giorni nei quali sta per rircorrere il 61° anniversario della liberazione del 25 aprile, chi vuole saperne di più vada qui, che fu un momento di grande conquista per la storia della nostra repubblica.

In quel giorno una minoranza di eroi (oggi possiamo, senza dubbi, chiamarli così) riuscì, in una delle pagine più gloriose, ed al tempo stesso forse più tragiche della storia di questo paese, a restituire alla nazione, anche allora divisa, la sua democrazia e la sua libertà.

Non lo dimentichiamo anche se siamo, anche oggi, un paese diviso in due.

Il cittadino che non accetta la sconfitta ci chiarisca di cosa ha paura.

Da oggi riprendo a scrivere il blog, un po’ trascurato per impegni lavorativi molto serrati.

Che non sono certo finiti, ma che mi lasciano, adesso, un po’ più di respiro.

Evviva l’Italia, evviva la Repubblica.

Per una volta patriotticamente vostro, vi auguro un sereno week end di libertà.

§§§

Concludo questo post con uno scritto di Antonio Gramsci del 1921 affinchè le nostre memorie non dimentichno.

Antonio Gramsci

[Antonio Gramsci – 1891-1937 “L’Ordine nuovo”, 2 gennaio 1921]

La piccola borghesia, anche in questa sua ultima incarnazione politica del “fascismo”, si è definitivamente mostrata nella sua vera natura di serva del capitalismo.

Ma ha anche dimostrato di essere fondamentalmente incapace a svolgere un qualsiasi compito storico: il popolo delle scimmie riempie la cronaca, non crea storia, lascia traccia nel giornale, non offre materiali per scrivere libri.

La piccola borghesia, dopo aver rovinato il Parlamento, sta rovinando lo Stato borghese: essa sostituisce la violenza privata all'”autorità” della legge, esercita [e non può fare altrimenti] questa violenza caoticamente, brutalmente, e fa sollevare contro lo Stato, contro il capitalismo, sempre più larghi strati della popolazione.

§§§

Ricordo solo che un italiano su cinque ha votato per Forza Italia, rifletto sul fatto che esistono tanti diversi tipi di violenza e mi domando, con un po’ di tristezza mista a preoccupazione, se tutti questi anni, che separano questo scritto da oggi, siano effettivamente serviti a qualcosa.

A quando un film su Antonio Gramsci?

Due TAG e tre ricerche

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